LA PARABOLA DEL LOMBRICO
Avete mai osservato un lombrico?
io questa mattina ne ho visto uno molto lungo che si dibatteva fra i fili d'erba e i sassetti del giardino fuori dalla chiesetta.
Quant'era goffo nei movimenti. Niente stile. Eleganza nemmeno a parlarne.
Eppure ogni animale, correggetemi se sbaglio, sa perfettamente cosa deve fare.
Un ape non ha bisogno di fare ingegneria, ne il piccione la scuola per costruttori, eppure tutti e due, con stili differenti portano a termine il lavoro.
L'uomo ha bisogno che gli si insegni fin da subito. E questo può voler dire che l'uomo è un animale che non può fare a meno delle relazioni, o che l'uomo col passare dei secoli ha fatto diventare queste relazioni veri e propri strumenti di potere.
Discorso complesso? può darsi.
Mi spiego subito. Non potremmo considerare la possibilità che ogni uomo sia come quel lombrico e cioè come ogni altra creatura animale, vegetale o minerale che conserva dentro di sè un progetto, una vocazione per la sua vita e che le relazioni con gli altri non sono altro che relazioni, persone con cui condividere, parlare, comunicare, e non verità assolute da combattere o da innalzare?
M'interessa sapere quello che hai dentro, il messaggio, la chiamata che ti risveglia, che ti accende le aree inutilizzate della tua persona, che ti fa uscire e contemporaneamente entrare dalla e nella tua coscienza, verso gli altri, verso Dio, verso i più piccoli e i più grandi avvenimenti della vita.
Io sono un compagno di viaggio. Queste sono per me le relazioni.
Un altro piccolo tassello della mia regola è poggiato.
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